Al giorno d’oggi, le tipologie di turismo sono diventate sempre più varie, raggiungendo settori molto specifici di viaggiatori. Una di queste tipologie è il turismo oscuro, conosciuto in spagnolo anche come turismo negro, turismo de dolor o tanatoturismo, o turismo di guerra nel caso di scenari bellici. Questo tipo di viaggio promuove visite rispettose a luoghi in cui si sono verificate grandi tragedie umane, come le battaglie di guerra. La Prima Guerra Mondiale (1914-1919) e la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) sono stati conflitti le cui conseguenze hanno mobilitato molti viaggiatori. Alcune delle destinazioni di Mandala Tours sono strettamente legate a questi conflitti, come ti raccontiamo di seguito.
Çanakkale e la penisola di Gallipoli, Turchia
Uno dei momenti chiave delle prime fasi della Grande Guerra fu la penisola di Gallipoli. L’Impero Ottomano, alleato delle Potenze Centrali, chiuse lo stretto dei Dardanelli per bloccare le comunicazioni tra gli Alleati e la Russia. Di conseguenza, gli inglesi e i francesi decisero di andare all’attacco in diverse occasioni, assistiti da decine di migliaia di truppe australiane, neozelandesi e indiane. Il risultato fu una vittoria ottomana, con pesanti perdite da entrambe le parti.
Lo dimostrano i numerosi memoriali, musei e centri di interpretazione disseminati nella penisola di Gallipoli, dove i turchi venerano i loro “martiri” e la figura in ascesa che li ha comandati, Mustafa Kemal Atatürk, e dove molti turisti del Commonwealth vengono a rendere omaggio ai loro compatrioti, molti dei quali antenati diretti. I numeri parlano da soli: 40 cimiteri per ospitare più di 150.000 soldati deceduti, secondo alcune cifre.
Aqaba e lo “spin-off” arabo della Grande Guerra
Uno dei principali “sottoprodotti” dell’ingresso dell’Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale fu la ricerca dell’indipendenza da parte dei popoli arabi del Medio Oriente. Si tratta della cosiddetta Rivolta Araba (detta anche Grande Rivolta Araba), che durò dal 1916 al 1918. Il risultato non fu una vera e propria indipendenza, ma la fine della dominazione ottomana nell’area.
La Giordania è stata l’epicentro della Rivolta Araba e per questo viene ricordata in modo solenne. Soprattutto nel deserto di Wadi Rum e Aqaba, dove si trovano i principali monumenti collegati e dove “fu sparata la prima pallottola”. Di particolare rilievo è la Piazza della Grande Rivolta Araba, con la sua imponente bandiera araba (da non confondere con quella giordana) e l’edificio che fu la residenza del suo leader, Al Hussein Ben Ali. Il principale memoriale di quell’episodio, tuttavia, si trova nella capitale Amman, nel cosiddetto Museo dei Martiri.
Battaglie di Alamein, Egitto
Il Nord Africa e il Levante mediterraneo furono un’area strategica di battaglia tra i contendenti della Seconda Guerra Mondiale. Gli Alleati, con base nel nord dell’Egitto, respinsero e poi contrastarono i tentativi dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani di prendere il controllo del Canale di Suez. Fu a El Alamein che scoppiarono le principali ostilità. Ed è qui che si trovano i principali monumenti commemorativi, che colpiscono per le numerose vittime e per l’imponente architettura commemorativa.
I punti salienti sono il Museo della Guerra, che dedica un padiglione a ciascuno dei quattro principali paesi coinvolti (Regno Unito, Egitto, Italia e Germania), il Cimitero del Commonwealth, il Memoriale tedesco e il Memoriale italiano. In totale, più di 15.000 soldati persero la vita, il che ha dato vita a estesi cimiteri pieni di lapidi e frasi che sottolineano l’eroismo dei combattenti, come quella riportata sul sito italiano: “La fortuna mancò, ma il coraggio no”.